|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Gradenigo Giorgio |
Destinatario |
Gritti Pietro |
Data |
|
Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
|
Incipit |
Se bene io non ho finora né con lettere, né con visite fatto quel debito che si conviene |
Contenuto e note |
Giorgio Gradenigo scrive a Pietro Gritti, vescovo di Parenzo (oggi Porec), che la mancanza di "alcune cerimonie esteriori" non equivale ad una perduta "amorevolezza" nei suoi confronti. Nello svolgimento della lettera, Gradenigo istituisce un parallelo tra la sua "causa" e quella di Giovanni Antonio Pantera: come quest'ultimo aveva scritto su argomenti religiosi senza mancare di rispetto al Signore, così Gradenigo aveva parlato in toni affettuosi del destinatario. [Il riferimento di Gradenigo è all'opera 'Monarchia del nostro Signor Giesù Christo' (Venezia, Giolito, 1545). La lettera deve essere stata composta nel ventennio tra il maggio del 1553 e il 1559, vale a dire nel periodo tra la nomina di Gritti a vescovo di Parenzo e la prima comparsa a stampa della lettera. Essa è contenuta nelle 'Lettere di diversi eccellentissimi huomini', Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1559, pp. 440-441 e nella raccolta 'Della nuova scielta di lettere di diversi nobilissimi huomini', Venezia, [s.n.], 1574, pp. 472-473]. |
Fonte o bibliografia |
Giorgio Gradenigo, Rime e lettere, a cura di Maria Teresa Acquaro Graziosi, Roma, Bonacci Editore, 1990, p. 111. |
Compilatore |
Sacchini Lorenzo |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|