Mittente Gradenigo Giorgio Destinatario Gradenigo Pietro
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Non pensava d'aver tanto meritato appresso la vostra virtù
Contenuto e note Giorgio Gradenigo ringrazia Pietro Gradenigo per l'"amorevole" lettera scrittagli nei giorni passati. Viene poi a discutere dei sonetti che il destinatario gli ha chiesto di "correggere" e di commentare. Il giudizio al riguardo di Giorgio Gradenigo è estremamente positivo: Pietro si dimostra infatti un uomo "dotto", un "buon dicitor di penna", capace di avanzare "nella miglior strada di scrivere" che può tenere un rimatore di quei tempi. Giorgio Gradenigo celebra la scelta nelle rime di un "concetto bello", che si adatta convenientemente alla misura del sonetto; loda lo stile, non troppo molle né troppo duro, e infine il modo di scrivere che concede qualcosa al linguaggio figurato. In conclusione, Pietro è l'unico tra i letterati che possa avvicinarsi "a monsignor Bembo". [La finale allusione a Bembo si può spiegare anche con il fatto che Pietro fosse il marito di Elena Bembo, figlia del cardinale. Pietro Gradenigo è autore di una raccolta di 'Rime', Venezia, Rampazetto, 1583. La presente lettera si legge anche in 'Lettere di diversi eccellentissimi huomini', Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1554, pp. 481-483; 'Lettere di diversi eccellentissimi huomini', Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1559, pp. 422-424; 'Della nuova scielta di lettere di diversi nobilissimi huomini', Venezia, [s.n.], 1574, pp. 455-457; Bartolomeo Zucchi, 'L'idea del segretario', Venezia, Compagnia Minima, 1600, III, pp. 505-507; Bartolomeo Zucchi, 'L'idea del segretario', Venezia, Compagnia Minima, 1606, III, pp. 169-170; 'Lettere di nobili veneziani illustri del secolo decimosesto', Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1829, p. 82].
Fonte o bibliografia Giorgio Gradenigo, Rime e lettere, a cura di Maria Teresa Acquaro Graziosi, Roma, Bonacci Editore, 1990, pp. 95-96.
Compilatore Sacchini Lorenzo
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