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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Manso Giovan Battista |
Data |
10/4/1593 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Il signor don Scipione ha meglio osservata la sua parola |
Contenuto e note |
Torquato Tasso confida a Giovan Battista Manso di non avere più fiducia in Scipione [Belprato], poiché ha onorato la sua parola solo in minima parte, donandogli venticinque scudi. Afferma che d'ora in avanti non amerà altro che il suo interesse, vedendo questa come unica azione in grado di garantirgli insieme l'onore e l'amore anche nei confronti dei suoi "amici e signori". Spiega di non poterlo aggiornare sugli sviluppi della questione del suo ritorno [a Napoli] e del "negozio" [il recupero dei beni materni] per non esserne informato lui stesso: l'unico a saperne qualcosa è Scipione [Belprato]. Comunica, in ogni caso, di essere intenzionato a tornare [a Napoli] entro l'estate ad ogni costo e assicura che, anche nel caso in cui non dovesse riuscirci, rimarrebbe sempre devoto al destinatario. Nel poscritto lo esorta a recuperare il dialogo '[Il Manso, overo] de l'Amicizia'. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), c. 149v. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1451, V, pp. 144-145. |
Compilatore |
Fantacci Michela |
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