Mittente Tasso Torquato Destinatario Manso Giovan Battista
Data 18/6/1592 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Napoli
Incipit Sempre Vostra Signoria aggiunge cortesia a cortesia
Contenuto e note Torquato Tasso ringrazia Dio per il fatto che, dovendosi trovare in debito con qualcuno, a lui sia capitato ora Giovan Battista Manso, uomo estremamente cortese: questa stessa fortuna non gli era toccata in passato. Confessa di desiderare fortemente di fare visita al destinatario nella sua dimora sul mare, ma di dover probabilmente aspettare fino all'estate successiva, molto lontana nel tempo, mentre lui è sempre più malato e sempre meno atto a viaggiare. Si dichiara preoccupato per ciò che riguarda le sue condizioni di salute: è ormai privo della speranza di poterle migliorare e dovrà comunicarlo anche a Scipione Belprato. Chiede al destinatario di fornirgli, soprattutto per questo motivo, tutti gli aiuti possibili, e assicura che se dalla sua "lite" [quella mossa per il recupero dei beni materni] otterrà quello che spera non esiterà a ripagarlo. Manda i suoi saluti a Vittoria [Loffredo] e Costanza [Belprato] e allega un sonetto ['Signor, mentre sottrarmi a' colpi ingiusti', 'Rime', n. 1548], promettendo che si tratta solamente del primo di una lunga serie. [Nel ms. Falconieri la lettera si legge in due differenti redazioni: il sonetto è allegato ad entrambe, ma ci sono differenze evidenti tra i due incipit: a c. 144v si legge 'Signor mentr'io sottrarmi a' colpi ingiusti', a c.157r invece 'Signor mentre io sett'anni a' colpi ingiusti'].
Fonte o bibliografia Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), cc. 144v-145r e 157r. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1402, V, pp. 106-107.
Compilatore Fantacci Michela
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