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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Manso Giovan Battista |
Data |
18/8/1588 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Monte Oliveto (Napoli) |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Mi doglio che Vostra Signoria non possa far così conserva de le mie lettere |
Contenuto e note |
Torquato Tasso scrive a Giovan Battista Manso di dolersi del fatto che le lettere che gli scrive, al contrario di quanto accade con i doni che da lui riceve, non possano essere conservate e tendano a perdersi con estrema facilità. Si consola affermando che, nonostante ciò, quelle in cui loda la cortesia del destinatario e marca il debito che ha nei suoi confronti sono gelosamente conservate nella sua mente: lo avvisa, dunque, di non stupirsi se gli è grato e lo sarà sempre. Spiega di aver preferito non visitarlo per timore di sciupare il loro rapporto a causa della sua "maninconia" che, se non fosse per la distrazione offerta dallo studio, gli renderebbe odioso persino se stesso. Afferma di non aver composto ancora versi in lode di nessuno, perché impegnato con un "picciolo poema sacro" ['Monte Oliveto' come in Lettere, ed. Guasti, IV, p. 91, nota 1] che, se desidera, gli invierà non appena concluso. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), cc. 144 r/v. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1007, IV, pp. 90-91. |
Compilatore |
Fantacci Michela |
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