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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Aldobrandini Clizio |
Data |
1594 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
[Napoli] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
La mia servitù può essere molto meglio confermata |
Contenuto e note |
Torquato Tasso spedisce al cardinale Cinzio Aldobrandini la lettera dedicatoria al ‘Dialogo delle Imprese’. Scrive che le opere e i meriti non possono confermare la “servitù” che porta al cardinale quanto può la grazia che egli concede; ma aggiunge che se le sue “fatiche” possono qualcosa, mai si pentirà di celebrare il destinatario. Comunica che nel dialogo scriverà sotto lo pseudonimo di “Forestiere Napolitano”, imitando Platone, che si nascose “sotto il nome d’Ospite Ateniese” [nel dialogo ‘Epinomide’]; precisa che al filosofo ha guardato anche per la “dottrina” e per lo stile, che definisce “peregrino” per “questa” e altre città [scrive da Napoli al cardinale a Roma]. Prega il cardinale destinatario di gradire e “rimirare umanamente” questo “picciol dono”, sperando che possa compiere anch’egli un’impresa simile a quelle che sono descritte nell’operetta: accoglierlo sotto la sua “benignissima protezione”. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), cc.140v-141r. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1510, V, pp. 184-185. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
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