Mittente Tasso Torquato Destinatario Polverino Francesco
Data 26/2/1595 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Napoli
Incipit Scusimi Vostra Signoria s'io non sono pronto pagatore del mio debito
Contenuto e note Torquato Tasso si scusa con l’abate Francesco Polverino per non essere “pronto pagatore” del “debito” dei sonetti [il Tasso ha promesso di scrivere delle composizioni di elogio alla raccolta di ‘Rime’ che il Polverino sta allestendo, come si evince dalla lettera del 20 gennaio 1595, n. 1524 dell’edizione Guasti, “Ringrazio Vostra Signoria del dono che l'è piaciuto farmi”]. Confida di riporre le sue speranze nella “fuga del mondo”, poiché questo “positus est in maligno” [1, Giovanni, 5, 19]; e, desiderando la “polisa” da Napoli [la polizza che sancisce il pagamento di duecento ducati l’anno da parte del principe di Avellino, Camillo Rosso Caracciolo II, ponendo fine alla lunghissima “lite” per il recupero dell’eredità materna], prega l’abate di scriverne agli avvocati del principe [di Avellino], a cui intende mandare una lettera di ringraziamento.
Fonte o bibliografia Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), cc. 137r-137v. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1528, V, p. 200.
Compilatore Liguori Marianna
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