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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Polverino Francesco |
Data |
10/3/1593 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Era meglio ch'io fossi venuto con Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Torquato Tasso si lamenta con l’abate Francesco Polverino di non poter viaggiare a causa di una “fastidiosa febre”, che avrebbe potuto evitare seguendo l’abate [probabilmente a Napoli, dopo che il Polverino era stato a Roma dal Tasso, come ipotizza Angelo Solerti (Vita di Torquato Tasso, Torino-Roma, Loescher, 1895, vol. I, p. 752)]. È grato al principe di Conca [Matteo Di Capua] per la “buona volontà”, ma desidererebbe da lui anche gli “effetti”: non essendosi recato a Roma con il suo sostegno, vorrebbe ottenerlo almeno per tornare [a Napoli; al principe ha scritto personalmente con la lettera del 22 gennaio 1593, n. 1439 dell’edizione Guasti, "Desidero di riveder Napoli e Vostra Eccellenza"]. Comunica all’abate il proposito di cercare l’aiuto del signor Orazio Mancino, sebbene non sappia dove abiti e dubiti di saperlo riconoscere; infine, lo prega di compiere “ogni offizio” per la sua “quiete”, promettendogli di ricambiarlo attraverso le sue future scritture. [Nel codice Falconieri la lettera è datata 5 marzo 1593; Guasti ricava la data del 10 marzo dalla stampa del Mazzucchelli (Lettere ed altre prose di Torquato Tasso raccolte da Pietro Mazzucchelli, Milano, Giuseppe Pogliani, 1822, n. 44, p. 154)]. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), cc. 133v-134r. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1449, V, pp. 143-144. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
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