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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Polverino Francesco |
Data |
28/12/1590 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Di nuovo mi doglio che 'l negozio si raffreddi; ma dovrebbero |
Contenuto e note |
Torquato Tasso si dispiace con Francesco Polverino per l'interruzione del negozio [del proprio trasferimento a Napoli], sostenuto solo dalla "carità cristiana", dalle inascoltate preghiere di Tasso stesso agli uomini [probabile riferimento ai signori napoletani, tra cui Matteo Di Capua, conte di Paleno; Ferdinando Di Capua, duca di Termoli; Vincenzo Caracciolo; Francesco Maria Carafa, duca di Nocera e altri] e a Dio. Confermando la sua disillusione e l'abbandono di "tutte l'altre pratiche", spera che Polverino lo informi delle decisioni a riguardo che si prendono a Napoli. Raccomandando il negozio [del trasferimento a Napoli] a Polverino e chiedendogli di consegnare a Vincenzo Caracciolo l'inchiusa [Guasti afferma in nota che tale inclusa sembra esser persa], chiude salutando Orazio Feltro. [La lezione presente nel Codice Falconieri presenta una lacuna per illeggibilità di "gemiti", e ricollegandosi con asterisco alla c. 117r riporta in essa la trascrizione della parola non letta]. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), c. 131r. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1295, V, p. 22. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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