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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Polverino Francesco |
Data |
12/12/1590 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Di niuna cosa più mi doglio, che di conoscere che non solamente |
Contenuto e note |
Torquato Tasso si dispiace con Francesco Polverino per non essere contraccambiato soprattutto da lui nella corrispondenza e nell'affetto, affermando che sarebbe stato meglio non dargli la speranza poi così disattesa di potersi trasferire a Napoli; disillusione cui si aggiunge la mancata ristampa delle proprie opere per "sodisfare a la città di Napoli". Attribuendo alla malattia la mancata risoluzione di trasferirsi autonomamente, Tasso accusa i signori [napoletani, tra cui Matteo Di Capua, conte di Paleno; Ferdinando Di Capua, duca di Termoli; Vincenzo Caracciolo; Francesco Maria Carafa, duca di Nocera e altri] di non aver dato attenzione al proprio affetto e devozione nei loro confronti, promessigli nonostante la malattia. Chiude chiedendo a Polverino di raccomandarlo a tutti i signori [napoletani] cui ha scritto e soprattutto a quelli che hanno risposto. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), c. 130v. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1293, V, pp. 20-21. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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