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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Polverino Francesco |
Data |
20/9/1590 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Io sono ritornato in Roma; e se del mio ritorno in Napoli |
Contenuto e note |
Torquato Tasso, informando l'abate Francesco Polverino di essere a Roma, afferma di poter tornare a Napoli solo su invito, per ora ricevuto da nessuno da "quella parte c'appartiene a la città o a' cavalieri napolitani". Chiede a Polverino di intercedere a favore del proprio ritorno a Napoli presso il conte di Paleno [Matteo Di Capua], Vincenzo Caracciolo, Orazio Feltro e il duca di Nocera [Francesco Maria Carafa]; precisando a Polverino di assicurarli del proprio desiderio di tornare a Napoli e di giustificare il trasferimento a Roma con la speranza di gloria, di pubblicazione delle proprie opere, e di provare "la benevolenza di cotesti signori". Chiude affermando che, senza invito di qualche signore e in attesa del consenso [di poter restare a Napoli] del viceré [Giovanni Zunica (Juan de Zuñiga)], a Napoli potrebbe alloggiare solo in un monastero o in una cappella. Nel poscritto chiede a Polverino di raccomandarlo anche a Belloro, precisando di non ricordarne il nome, e di informare Pisano [Giovanni Antonio] della propria infermità, da cui vorrebbe essere curato non con medicine, ma con "la vita da chi vorrà darla". [È una delle 46 lettere che Capurro (Lettere di Torquato Tasso, vol. V, Pisa, Niccolò Capurro, 1825-27) dice di aver tratto dagli originali forniti dal principe Torella. La lezione del Codice Falconieri presenta una lacuna per illeggibilità del verbo "assicuri" sul finire della lettera]. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), c. 114v; e cc. 129r-129v. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1279, V, pp. 6-7. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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