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Mittente |
Tasso Bernardo |
Destinatario |
Speroni Sperone |
Data |
8/3/1560 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Padova |
Incipit |
La fortuna non è ancor stanca di travagliarmi; anzi ora m'ha fatta la maggior ingiuria ed offesa |
Contenuto e note |
Il Tasso avvisa lo Speroni di una voce maligna a proposito di suoi commenti negativi circa l' 'Amadigi': Pio degli Obici infatti avrebbe letto dei fogli stampati del poema in casa del Vescovo d'Adria [Giulio Canani ferrarese] e, dinanzi alle lodi di Lorenzo Gambara [umanista italiano autore della 'Colombiade' poema sulla vita e sulle avventure di Cristoforo Colombo], Pio avrebbe risposto che lo Speroni era di tutt'altro avviso. Prega lo Speroni di difendersi da queste malelingue, di riaffermare la propria reputazione e di fargli sapere chi abbia stampato fogli del suo poema. Lo informa infine del suo licenziamento dall'Accademia della Fama, per cui ha dovuto trasferirsi nelle case di Leonardo Moro verso Murano e riceverà le lettere indirizzategli a Rialto alla libreria della Fenice [proprietà del tipografo Gabriele Giolito da Ferrari che pubblicò nel 1560 l''Amadigi']. |
Fonte o bibliografia |
Delle lettere di M. Bernardo Tasso accresciute, corrette e illustrate. Volume terzo. Contenente le famigliari, per la maggior parte ora per la prima volta stampate, e alcune di suo figliuolo Torquato pur esse finora inedite. Si premette il Parere dell'Abate Pierantonio Serassi intorno alla patria de' suddetti. Padova, Giuseppe Comino, 1751, pp. 149-151 |
Compilatore |
Scurti Sara |
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