Mittente Tasso Bernardo Destinatario Speroni Sperone
Data 24/7/1559 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo Padova
Incipit Io aveva deliberato di venir a star tre o quattro giorni con Vostra Signoria ma la mia deliberazione
Contenuto e note Il Tasso risponde ad alcune critiche mosse da Sperone Speroni riguardo la sua opera ['Amadigi' prossimo ormai alla pubblicazione avvenuta nel 1560 come 'L'Amadici del S. Bernardo Tasso. Al'invitissimo e Cattolico Re Filippo' a Venezia per cura di Gabriele Giolito de Ferrari]. Si difende dalle osservazioni sull'"uniformità" [termine usato da Bernardo per indicare la ridondanza di termini, l'uso di espressioni troppo ricorrenti (secondo la critica che gli muove lo Speroni)] del poema, in particolare sulla ridondanza delle comparazioni, per le quali Bernardo si giustifica facendo ricorso all'autorità di Omero, nella fattispecie alla ricorrente similitudine del leone nell' 'Iliade'. Si difende anche dalla critica mossagli riguardo la mancanza di una spiegazione e di un fine per gli incanti, facendo qui invece ricorso all'autorità dell'Ariosto che, nell' 'Orlando Furioso', aveva già inserito incanti che non avessero un fine, o dei quali non veniva spiegata la causa. Infine adduce il motivo per cui allo Speroni "sembra che il poema non sia uno solo", dal momento che il Floridante è più avventuroso di Amadigi. La causa risiede infatti nelle origini del poema, pensato per la casata Sanseverino [in particolare per il Principe di Salerno Ferrante Sanseverino, che Bernardo ha servito per 25 anni dal 1533 al 1558] discendente dal Floridante, unico figlio del Duca di Normandia. Essendo stato Bernardo necessitato di dedicare l'opera al Re di Spagna [Filippo II], ha dovuto accomodare la storia in tale modo, incentrandola su Amadigi, riassetto per cui il Girladi [Giovanni Battista Giraldi Cinzio poeta, letterato e drammaturgo] non ebbe nulla da contestare [la lettera di risposta del Giraldi a cui il Tasso fa riferimento è contenuta in 'Delle lettere di M. Bernardo Tasso', Secondo Volume, edite da Giuseppe Comino, 1733, p. 207]. Chiede quindi allo Speroni di scrivergli nuovamente delle correzioni che ritiene davvero necessarie, poiché spera di stampare al più presto il poema che gli è costato tante fatiche, essendo stato composto tra Francia e Germania, spesso senza libri, a cavallo e senza lume, ragione per cui ammette che non vi è da meravigliarsi di tanta uniformità.
Fonte o bibliografia Delle lettere di M. Bernardo Tasso accresciute, corrette e illustrate. Volume terzo. Contenente le famigliari, per la maggior parte ora per la prima volta stampate, e alcune di suo figliuolo Torquato pur esse finora inedite. Si premette il Parere dell'Abate Pierantonio Serassi intorno alla patria de' suddetti. Padova, Giuseppe Comino, 1751, pp. 138-142
Compilatore Scurti Sara
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