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Mittente |
Tasso Bernardo |
Destinatario |
Grumelli Pace |
Data |
25/10/1556 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Pesaro |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Potrebbe esser di leggiero che Vostra Signoria si meravigliasse che dopo la partita delli figliuoli |
Contenuto e note |
Il Tasso si scusa con Pace Grumelli per non averle scritto prima circa la partenza dei figliuoli [Cristoforo e Torquato Tasso che Bernardo fece trasferire a Bergamo per essere al sicuro dalla guerra]. Il giorno seguente la partenza scoppiò un grande tumulto che fece spaventare tutti i cittadini [gli eserciti imperiali avevano danneggiato e saccheggiato tutte le terre occupate e il Duca d'Alba aveva già preso Tivoli, Nettuno e la fortezza di Ostia], per cui egli decise di andarsene. Partì solo con due camicie, con la sua opera ['Amadigi' che stava componendo in quegli anni] e con due servitori. Avendo con gli spostamenti speso più dei cinquanta ducati prestatigli, chiede alla Cavaliera di aiutarlo con le spese, di cui la terrà aggiornata Maurizio [Cataneo (Cattaneo)], anche per quelle riguardanti la vendita del vino della vigna (non trovando uomo che volesse comprarlo Tasso ne fece dono a Marcantonio Tasca e a Lodovico Dolce). Bernardo la avvisa che, in tempo di guerra, sarà impossibile vendere la vigna, come era desiderio della signora. La ringrazia poi della cura che mostra nei riguardi di suo figlio Torquato, e la avvisa di essersi infine stabilito a Pesaro, invitatovi cortesemente dal Duca di Urbino [Guidubaldo II della Rovere]. Qui spera di poter stampare l'opera ['Amadigi'] e di inviarla al Re [Filippo II di Spagna]. Ritiene di poter lasciar Torquato a Bergamo se ha possibilità di imparare, altrimenti lo farà venire a Pesaro dove è sicuro che il Duca [Guidublado II della Rovere Duca d'Urbino] lo lascerà imparare con il Principe suo figlio [Francesco Maria della Rovere]. |
Fonte o bibliografia |
Delle lettere di M. Bernardo Tasso accresciute, corrette e illustrate. Volume terzo. Contenente le famigliari, per la maggior parte ora per la prima volta stampate, e alcune di suo figliuolo Torquato pur esse finora inedite. Si premette il Parere dell'Abate Pierantonio Serassi intorno alla patria de' suddetti. Padova, Giuseppe Comino, 1751, pp. 118-123 |
Compilatore |
Scurti Sara |
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