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Mittente |
Tasso Bernardo |
Destinatario |
Grumelli Pace |
Data |
10/7/1556 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Io dubito che Vostra Signoria non avrà così spesso lettere di me, perché il signor Giovan Antonio de' Tassi è stato preso |
Contenuto e note |
Bernardo dà notizia a Pace Grumelli della prigionia di Giovan Antonio de Tassi [figlio legittimo di Silvestro di Giovanni de Tassi. Essendo mastro delle poste cesaree a Roma, fu preso con tutta la sua famiglia per il sospetto che avesse mandato lettere al Duca d'Alba, Don Fernando Alvarez de Toledo y Pimentel Viceré di Napoli, per esortare il Duca ad assalire lo Stato pontificio]. La avvisa che l'apportatore delle sue prossime lettere in merito alla faccenda sarà Marcantonio Tasca, a cui la signora dovrà il massimo rispetto per tutti i piaceri e i servizi che il gentiluomo presta alla famiglia. Per quanto riguarda le spese della vigna e del mantenimento di Cristoforo [Tasso, figlio di Pace e di Giovan Giacomo] le scrive di non aver accettato i soldi offertigli da Monsignor Bartolomeo [Assonica, Arcidiacono di Bergamo], a seguito del rifiuto dei Colombo, e di voler usare i propri finché ve ne sono; per i lavori nella vigna poi attenderà la venuta di Giovan Giacomo Tasso come è desiderio della signora. La rassicura infine del benestare sia di Cristoforo sia della figlia Cornelia tornata a Napoli. |
Fonte o bibliografia |
Delle lettere di M. Bernardo Tasso accresciute, corrette e illustrate. Volume terzo. Contenente le famigliari, per la maggior parte ora per la prima volta stampate, e alcune di suo figliuolo Torquato pur esse finora inedite. Si premette il Parere dell'Abate Pierantonio Serassi intorno alla patria de' suddetti. Padova, Giuseppe Comino, 1751, pp. 110-112 |
Compilatore |
Scurti Sara |
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