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Mittente |
Tasso Bernardo |
Destinatario |
Tasso Giovan Giacomo |
Data |
16/11/1555 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Poiché Monsignor Girolamo nostro è partito, non voglio lasciar alcuna volta di scriverle; benchè credo |
Contenuto e note |
Il Tasso scrive personalmente al cugino Giovan Giacomo circa la questione della vigna romana poiché Girolamo [Da Vecchiano] è partito con il Reverendissimo Tornone [Cardinale Francesco di Tornone che fu per molti anni ministro per conto del Re Cattolico Carlo V], anche se suppone che faccia presto ritorno a Roma, vista la sua cagionevole salute. Per i problemi che il Cerasolo [procuratore romano] sta dando loro con la vigna, Bernardo riferisce di essersi rivolto, col favore del Cardinal Carafa [Carlo Carafa], all'auditore della Camera affinché togliesse la causa al Cerasolo per darla a Rota [Bernardino Rota]. Bernardo invia ogni giorno Don Giovanni [d'Angeluzzo] a sollecitare il procuratore, poiché Maurizio [Cataneo (Cattaneo)] non può farlo. Dà infine notizie del benestare di Cristoforo [Tasso, figlio di Pace Grumelli e di Giovan Giacomo] e dei suoi progressi negli studi; e si raccomanda alla moglie [Pace Grumelli], ai figli [Enea, Flaminio ed Ercole Tasso] e all'amico Michel da Carrara [nipote di Michele Cesareo, famoso poeta e medico]. |
Fonte o bibliografia |
Delle lettere di M. Bernardo Tasso accresciute, corrette e illustrate. Volume terzo. Contenente le famigliari, per la maggior parte ora per la prima volta stampate, e alcune di suo figliuolo Torquato pur esse finora inedite. Si premette il Parere dell'Abate Pierantonio Serassi intorno alla patria de' suddetti. Padova, Giuseppe Comino, 1751, pp. 71-74 |
Compilatore |
Scurti Sara |
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