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| Mittente |
Buonarroti Simoni Lodovico |
Destinatario |
Buonarroti Michelangelo |
| Data |
19/12/1500 |
Tipo data |
Effettiva |
| Luogo di partenza |
Firenze |
Luogo di arrivo |
Roma |
| Incipit |
Per grazia di Dio Bonarroto tornò domenicha a salvamento e a boccha m'à ragguagliato chome le cose passano chostì |
| Contenuto e note |
[Autografa] Lodovico avvisa Michelangelo che il fratello Bonarroto è tornato a casa domenica e che hanno parlato della sua situazione; gli ha dato la lettera che il figlio gli ha scritto. Da buon padre di famiglia Lodovico sta cercando un luogo per permettere ai figli Michelangelo, Bonarroto e Giovansimone di aprire una bottega [nata grazie ai continui contributi economici di Michelangelo]. Non solo si prodiga per ricercare il suddetto luogo ma cerca di consigliare il figlio sulla gestione del denaro ottenuto dal suo lavoro. Egli invita Michelangelo ad essere sì parsimonioso ma senza cadere nella miseria perché è un vizio che dispiace a Dio. Bonarroto, però, ha avvisato Lodovico anche del malessere che ha colpito Michelangelo. Sembra infatti che l'artista soffra di un'allergia alimentare che ha colpito altri componenti della famiglia come ad esempio Sigismondo [fratello di Michelangelo], Francesco [fratello di Lodovico] e Lodovico stesso; per questo motivo, il padre scrive una ricetta medica da lui stesso collaudata ovvero una farinata di fave macerate con rose secche e pestate e zafferano, il tutto messo in un pentolino e mischiato costantemente. Nella conclusione Lodovico raccomanda al figlio di trattare bene il giovane che vive con lui, Piero di Giannotto (Piero d'Argenta) [aiutante e amico di Michelangelo]. Inoltre invita Michelangelo ad affidare momentaneamente i suoi marmi [altare Piccolomini commissionato dal cardinale di Siena Francesco Piccolomini] ai suoi amici, in modo tale da poter tornare per un breve periodo a casa. |
| Fonte o bibliografia |
Michelangelo Buonarroti, Carteggio di Michelangelo, edizione postuma di Giovanni Poggi, a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze, Sansoni editore, 1965, volume I, pp. 9-10 |
| Compilatore |
Colopi Andrea |
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