Mittente Buonarroti Michelangelo Destinatario Buonarroti Simoni Lodovico
Data 1523 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Firenze Luogo di arrivo Settignano
Incipit Io non rispondo alla vostra, se non a quelle chose che mi paiono necessarie
Contenuto e note [Autografa, seconda metà di Giugno] Michelangelo continua a proclamarsi innocente e all'oscuro della mancata erogazione di danari del Monte [312 fiorini d'oro larghi che Lodovico aveva presso il monte di Madonna Lucrezia Ubaldini da Gagliano, sua seconda moglie]. Addirittura arriva a chiamare in causa Raffaele [Ubaldini] da Gagliano [parente di Michelangelo] il quale era presente al colloquio tra l'artista e un notaio. Quest'ultimo ha confidato a Michelangelo di stare in guardia dai suoi fratelli perché potrebbero fare un contratto con il Monte escludendolo dall'eredità. Il contratto stipulato con il padre [consiste in una condizione a' fiorini 312, 10 larghi della dote della Lucrezia di Antonio da Gagliano, moglie di Lodovico Buonarroti, che non si potesse fare contratto di detta somma senza licenza di detto Michelangelo, il quale dopo la morte di Lodovico potesse di tal credito e posta fare in ogni tempo la sua volontà] risulta essere troppo oneroso per entrambe le parti, per questo motivo l'artista sollecita Lodovico a disfare il suddetto patto. A questo punto Michelangelo si lascia prendere dalla rabbia accusando il padre che con le sue lettere, i suoi comportamenti e le sue ingiurie [circolavano voci, diffuse da Lodovico, secondo le quali Michelangelo avesse dilapidato il patrimonio di famiglia e di come non volesse concedere le paghe al padre] non gli consente di lavorare al meglio delle sue possibilità.
Fonte o bibliografia Michelangelo Buonarroti, Carteggio di Michelangelo, edizione postuma di Giovanni Poggi, a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze, Sansoni editore, 1965, volume II, pp. 373-374
Compilatore Colopi Andrea
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