Mittente Buonarroti Michelangelo Destinatario Buonarroti Simoni Lodovico
Data 1523 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Firenze Luogo di arrivo Settignano
Incipit I'ò stamani, per una vostra, una buona nuova, e questo è che mi pare che voi non vi chontentiate
Contenuto e note [Autografa, seconda metà di Giugno] Dopo aver ricevuto una lettera dal padre, nella quale Lodovico si diceva insoddisfatto per il contratto [il contratto o lodo di cui qui si ragiona, fu rogato a' 16 del detto mese da ser Niccolò di Antonio Parenti, come si rileva dal Libro del Monte segnato C. 2, N. 976, dell'anno 1514, dove sotto il 22 di giugno 1523 fu posta condizione a' fiorini 312, 10 larghi della dote della Lucrezia di Antonio da Gagliano, moglie di Lodovico Buonarroti, che non si potesse fare contratto di detta somma senza licenza di detto Michelangelo, il quale dopo la morte di Lodovico potesse di tal credito e posta fare in ogni tempo la sua volontà] stipulato con il figlio, Michelangelo lo invita a disfare quest'accordo senza recarsi da alcun ufficiale. L'artista sottolinea che ciò che l'ha spinto ad accettare un contratto del genere è stata la promessa fatta dal padre di aiutare Michelangelo in queste spese. Il padre viene dunque invitato dal figlio a Firenze così da disfare questo contratto senza l'intervento di alcun ufficiale, in modo tale da liberare entrambi da questo labirinto di spese. Michelangelo chiede inoltre che gli vengano inviati i suoi soldi, perché ha più bisogno di denaro che di poderi. Infine, l'artista invierà a consegnare questa lettera, a Settignano, mon'Agniola [monna Agniola serva di Michelangelo] e continua dicendo che venga annullato il contratto, qualora esso rappresenti una perdita anche per il padre.
Fonte o bibliografia Michelangelo Buonarroti, Carteggio di Michelangelo, edizione postuma di Giovanni Poggi, a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze, Sansoni editore, 1965, volume II, p. 371
Compilatore Colopi Andrea
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