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Mittente |
Buonarroti Michelangelo |
Destinatario |
Buonarroti Simoni Lodovico |
Data |
1516 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Carrara |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
A questi dì ò avuto per un fratello del Zara una lectera di Gismondo, per la quale intendo chome siate tucti sani |
Contenuto e note |
[Autografa, fine Settembre] Michelangelo avvisa il padre che ha avuto una lettera di Gismondo (Sigismondo Buonarroti, fratello di Michelangelo) grazie ad un fratello dello Zara [Fancelli Domenico di Alessandro, artista natio di Settignano, detto Zara] nella quale l'artista intende che tutti suoi familiari stanno bene. Tutti tranne Bonarroto (Buonarroto) che tanto si duole per una gamba che nemmeno le medicine riescono a curare. Per questo motivo Michelangelo dà alcuni consigli al fratello, come ad esempio: tenere la gamba al caldo e seguire il decorso in modo naturale. Essendo a Carrara, l'artista avvisa il padre che ha estratto diversi pezzi di marmo che lavorerà o nella più vicina Pisa o farà portare a Roma. Inoltre allega nella lettera, indirizzata al padre, una seconda missiva che deve essere consegnata a Stefano Sellaio [apprendista di Michelangelo] cosicché la porti a Roma. |
Fonte o bibliografia |
Michelangelo Buonarroti, Carteggio di Michelangelo, edizione postuma di Giovanni Poggi, a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze, Sansoni editore, 1965, volume I, p. 201 |
Compilatore |
Colopi Andrea |
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