Mittente Buonarroti Michelangelo Destinatario Buonarroti Simoni Lodovico
Data 1512 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Firenze
Incipit Per l'ultima vostra ò inteso chome vanno le cose chostà, benchè prima ne sapevo parte.
Contenuto e note [Autografa, Ottobre-Novembre] Michelangelo espone il suo massimo disappunto per l'ingratitudine dei fiorentini nei suoi riguardi. Lodovico è chiamato a pagare ben 60 ducati, tassa che viene vista come atto disonesto dall'artista. Per questo motivo Michelangelo decide di scrivere due versi a Giuliano de' Medici [figlio di Lorenzo il Magnifico, signore di Firenze] e chiede al padre di leggerli e di portarli lui stesso al Signore, nella speranza che questi ne trovi giovamento. Nel caso in cui le cose non vadano per il verso sperato, Michelangelo invita il padre a vendere qualsiasi possedimento familiare e a cambiare città. Inoltre lo autorizza a prelevare trenta ducati e a mandargli il resto a Roma. Per fare questa operazione, invita Lodovico a compiere dei passi fondamentali: in primis deve portare i soldi da Bonifazio Fazi [banchiere fiorentino] il quale li girerà a sua volta a Giovanni Balducci [banchiere romano]. In secondo luogo Lodovico deve chiedere a Bonifazio Fazi di fare una polizza della ricevuta dei soldi e successivamente allegare la suddetta alla lettera. Nella fase conclusiva l'artista cerca di rasserenare il padre dicendo che, anche senza una vita ricca di onori, l'importante è avere cibo e vivere in povertà come Cristo, in modo analogo al suo tenore di vita a Roma che dura ormai da quindici anni.
Fonte o bibliografia Michelangelo Buonarroti, Carteggio di Michelangelo, edizione postuma di Giovanni Poggi, a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze, Sansoni editore, 1965, volume I, pp. 140-141
Compilatore Colopi Andrea
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