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Mittente |
Buonarroti Michelangelo |
Destinatario |
Buonarroti Simoni Lodovico |
Data |
4/10/1511 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Io andai martedì a parlare al Papa; il perché v'aviserò più per agio. |
Contenuto e note |
[Autografa] Michelangelo informa il padre di esser andato in udienza dal Papa martedì scorso ed è dovuto ritornare mercoledì mattina. Al suo ritorno ha ricevuto dal Papa [Giulio II della Rovere] quattrocento ducati d'oro per la Camera [Cappella Sistina] dei quali trecento ne manda al padre in modo tale che vengano pagati gli Altoviti a Roma [Bindo Altoviti, banchiere romano e possessore di un banco] da parte dell'artista attraverso il banco degli Strozzi [banchieri fiorentini] a Firenze. Inoltre invita Lodovico e Bonarroto (Buonarroto) a trattare con lo Spedalingo per l'acquisizione di un podere in campagna e, nel caso in cui questi non voglia sentir ragioni, di minacciarlo di acquistare il terreno da terzi, anche se quest'operazione viene fortemente sconsigliata dall'artista perché troppo rischiosa per via delle innumerevoli truffe. Nella parte finale della lettera appare un Michelangelo stizzito da alcuni comportamenti del padre, poiché quest'ultimo sembra non ascoltare le richieste dell'artista circa la messa in sicurezza delle cose sue e dei suoi disegni. Al tempo stesso chiede a Lodovico di pregare affinché il suo lavoro possa compiacere i gusti del Papa [Giulio II della Rovere] in modo tale da attrarre sulla famiglia la sua benevolenza. |
Fonte o bibliografia |
Michelangelo Buonarroti, Carteggio di Michelangelo, edizione postuma di Giovanni Poggi, a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze, Sansoni editore, 1965, volume I, p. 121 |
Compilatore |
Colopi Andrea |
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