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Mittente |
Buonarroti Michelangelo |
Destinatario |
Buonarroti Simoni Lodovico |
Data |
6/1511 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Più giorni fa vi mandai cento duchati larghi di quelli che io m'ero serbati qua per vivere e lavorare |
Contenuto e note |
[Autografa, prima metà di Giugno] Lodovico ha ricevuto dal figlio Michelangelo 100 ducati, che l'artista ha guadagnato a Roma e che per una questione di sicurezza ha ritenuto opportuno inviare a Firenze, in modo tale che il padre possa portarli dallo Spedalingo e metterli a suo conto. In questo modo rimarranno a Michelangelo 80 ducati che, egli dice, basteranno per quattro mesi, perché deve ancora trascorrere altri sei mesi a Roma per completare il suo lavoro [Cappella Sistina 1508-1512]. Per questo motivo chiede al padre che dei 100 ducati, che Lodovico ha promesso di rendere al figlio, gliene vengano restituiti solo 50 per poter vivere nel restante tempo a Roma; la rimanente parte Michelangelo la dona al padre. I 100 ducati che l'artista ha inviato al padre servono a Michelangelo per saldare il suo debito con i parenti del Cardinale di Siena [Francesco Todeschini Piccolomini, poi papa Pio III, il cui pontificato durò pochissimi giorni, commissionò a Michelangelo la realizzazione, mai ultimata dall'artista, di quattordici statue per l'altare Piccolomini a Siena, eretto nel 1481]. La lettera si conclude con Michelangelo che dice al padre che non appena finito il suo lavoro avrà dal papa ben 1000 ducati. |
Fonte o bibliografia |
Michelangelo Buonarroti, Carteggio di Michelangelo, edizione postuma di Giovanni Poggi, a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze, Sansoni editore, 1965, volume I, p. 118 |
Compilatore |
Colopi Andrea |
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