Mittente Buonarroti Michelangelo Destinatario Buonarroti Simoni Lodovico
Data 8/2/1507 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Firenze
Incipit Io ò ricievuta oggi una vostra per la quale intendo come voi siate stato ragguagliato da Lapo e Lodovico
Contenuto e note [Autografa] Questa lettera rappresenta il tentativo di Michelangelo di spiegare al padre Lodovico che cosa sia realmente successo tra lui, Lapo [Lapo d'Antonio, scultore fiorentino] e Lodovico [Lodovico di Guglielmo del Buono, fu di cognome Lotti, padre di Lorenzo detto il Lorenzetto, scultore, la cui biografia è raccontata dal Vasari] mettendo a tacere le dicerie che circolavano a Firenze. Michelangelo aveva preso a lavorare con sé questi due artisti ai quali aveva donato una rendita mensile [27 ducati a Lapo e 18 ducati a Lodovico] ma non soddisfatti, attraverso alcune truffe, una delle quali raccontata nella fase conclusiva della lettera, questi due artisti, in particolare Lapo, cercarono di rubare altri soldi a Michelangelo. La truffa che viene raccontata da Michelangelo venne sventata dal fido Pier [Piero d'Argiento, assistente di Michelangelo] e riguardava l'acquisto di cera. Una volta scoperto l'inganno Michelangelo racconta di aver scritto una lettera a Messer Agniolo [Messer Angelo di Lorenzo Manfidi da Pioppi in Casentino, eletto araldo fino dal 1500] per denunciare l'accaduto e chiede al padre di portar con sé, al cospetto di Messer Agniolo, anche il Granaccio [Francesco Granacci, pittore e amico di Michelangelo]. La lettera si conclude con l'esplicita richiesta di Michelangelo al padre di non far venire a Roma il fratello Giansimone poiché il papa [Giulio II della Rovere] lascerà Roma per recarsi probabilmente a Firenze.
Fonte o bibliografia Michelangelo Buonarroti, Carteggio di Michelangelo, edizione postuma di Giovanni Poggi, a cura di Paola Barocchi e Renzo Ristori, Firenze, Sansoni editore, 1965, volume I, pp. 26-28
Compilatore Colopi Andrea
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