|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Testi Fulvio |
Destinatario |
Molza Camillo |
Data |
24/12/1623 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Modena |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Nissuno fece mai la più bella vigilia di Natale di me. |
Contenuto e note |
Testi racconta al conte Camillo Molza di come ha passato la vigilia di Natale. Il Duca [Cesare d'Este] lo ha mandato a chiamare e gli ha ordinato di scrivere lettere a tutto il Consiglio per l'arrivo di Molza a Roma e di spedire entro la giornata almeno le lettere per i cardinali. Testi si lamenta di essere stato scambiato per un "cavallaccio da pistrino": non ha più intenzione di sacrificarsi in questo modo, dal momento che non ne ricava nè piacere, nè onore, nè adeguato compenso. Comunica al Molza di aver intenzione di parlare con la principessa Giulia [d'Este] e chiedere licenza. Tenterà infatti con ogni mezzo di andarsene da lì: non ha cento braccia come Gige o Briareo ma vorrebbe avere cento piedi per potersene andare il più lontano possibile. [L'editrice congettura la data della lettera]. |
Fonte o bibliografia |
Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, p. 44. |
Compilatore |
Ghelfi Laura |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|