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Mittente |
Testi Fulvio |
Destinatario |
Molza Camillo |
Data |
10/1623 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Modena |
Luogo di arrivo |
[Parma] |
Incipit |
Gli Acrocerauni son monti tra l'Armenia e l'Ibernia |
Contenuto e note |
[L'editrice congettura la data e il luogo d'arrivo della lettera]. Testi ammette di aver commesso un errore durante la convesazione con il conte Molza: credeva infatti che i monti Acrocerauni fossero pericolosi a causa dei naufragi, mentre invece sono temibili a causa dei fulmini, come dimostra la parola greca "ceraunos". Tuttavia, per non lasciare insoddisfatta la curiosità di Molza, dice di essersi informato riguardo il promontorio di Malea nel Peloponneso, pericolosissimo per i naviganti, come confermano un verso di Virgilio [Aen. V, 193] e un famoso proverbio latino: "cum ad maleam deflexeris, domesticos obliviscere". Afferma infine di non considerare Scilla e Cariddi, favole cantate dai poeti, nè tantomeno di nominare le insenature africane di Sirti che non sono scogli, ma "monticelli d'arena". |
Fonte o bibliografia |
Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, p. 42. |
Compilatore |
Ghelfi Laura |
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