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Mittente |
Testi Fulvio |
Destinatario |
D'Este Isabella |
Data |
10/12/1621 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Modena |
Luogo di arrivo |
Modena |
Incipit |
Io non ricusai di servire l'Altezza Vostra serenissima per tiepidezza di divozione |
Contenuto e note |
Spiega a Isabella d'Este di non aver risposto ai versi che la signora donna Antonia [?] gli ha mostrato non per mancanza di devozione ma perchè il suo ingegno è troppo debole. Per poterlo fare gli sarebbe infatti necessario conoscere totalmente l'intenzione della duchessa. Aggiunge però di aver composto dei madrigaletti che annette alla lettera. Nonostante sia consapevole della loro insufficienza, afferma di preferire una reputazione da ignorante piuttosto che da disubbidiente. Supplica inoltre la sovrana di convincersi che dal suo sterile ingegno non possono uscire componimenti migliori, come da una miniera esaurita non possono ricavarsi metalli di buona lega. |
Fonte o bibliografia |
Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, p. 34. |
Compilatore |
Ghelfi Laura |
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