Mittente Testi Fulvio Destinatario Strozzi Niccolò
Data 7/5/1621 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Modena Luogo di arrivo Firenze
Incipit Ricevo dal signor conte Boschetti il piego di Vostra Signoria.
Contenuto e note Testi scrive all'abate Niccolò Strozzi di aver ricevuto, tramite il conte [Luigi] Boschetti, il plico con una sua lettera di lamentele. L'abate Strozzi lo accusa infatti di non aver consegnato al Duca Cesare la lettera che egli aveva inviato. Testi respinge tale accusa di negligenza sostentendo di aver svolto il proprio dovere. Afferma, inoltre, di aver parlato al sovrano dell'intenzione dell'abate di dedicare a lui le sue rime. Sostiene quindi vivamente che, se il Duca non ha ancora risposto a quella lettera, non è certamente colpa sua, dal momento che ha svolto il suo compito recapitandogliela. Il Duca ha molti impegni ed è probabilmente questo il motivo del suo silenzio. Rassicura comunque lo Strozzi che le sue Rime saranno graditissime al sovrano. Afferma poi di essere molto occupato nel servizio dei suoi signori e, quindi, di non avere il tempo di dedicarsi alla poesia, che trascura ormai da troppo tempo. Si scusa quindi di non poter inviare all'abate nessuna composizione, ma si impegna a mantenere l'impegno più avanti. D'altra parte, le rime dello Strozzi, già di grande valore, non hanno bisogno delle sue poesie per sembrare più belle. Saluta infine l'abate e il signor Ferdinando [?].
Fonte o bibliografia Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, p. 33.
Compilatore Ghelfi Laura
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