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Mittente |
Testi Fulvio |
Destinatario |
Molza Camillo |
Data |
17/10/1620 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Modena |
Incipit |
Se la fortuna mi è così contraria nelle cose picciole, io non la devo sperar propizia nelle cose grandi. |
Contenuto e note |
Testi si lamenta con il conte Camillo Molza che se la buona sorte non lo assiste nelle piccole cose non può sperare che lo faccia in quelle più grandi. Ha quindi deciso di vivere giorno per giorno senza troppi pensieri: può darsi che l'affare di cui gli aveva parlato in precedenza vada a buon fine, ma non vuole illudersi. Riferisce inoltre che l'amico [si tratta probabilmente di Agostino Mascardi, cui il Testi vorrebbe subentrare nel servizio al cardinale Alessandro d'Este] si è insospettito nel vedere gli onori di cui il cardinale [Alessandro d'Este] lo ricopriva durante la sua visita a Tivoli. Informa infine il conte di aver mandato al principe estense [lettera a Cesare d'Este del 17/10/1620] una breve descrizione del luogo, di cui presto gli manderà una copia. |
Fonte o bibliografia |
Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, p. 24. |
Compilatore |
Ghelfi Laura |
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