Mittente Testi Fulvio Destinatario Molza Camillo
Data 7/10/1620 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Modena
Incipit La febbre che m'ha tenuto in letto alcuni giorni è stata cagione
Contenuto e note Testi scrive al Conte Camillo Molza che la causa del suo prolungato silenzio epistolare e della mancata visita al cardinale [Alessandro] d'Este è stata un'influenza che l'ha obbligato a letto per alcuni giorni. Rassicura tuttavia il Conte di avere invato le lettere ed esprime la speranza di potersi recare dal cardinale entro un paio di giorni. Sa che il Principe [Alfonso d'Este] ha scelto un segretario per il figlio Francesco ed è consapevole, perciò, di dover prendere una decisione riguardo il suo futuro. Infatti, se il cardinale [Alessandro d'Este] stesso non lo caccia, l'amico [si tratta probabilmente di Agostino Mascardi, cui il Testi vorrebbe subentrare nel servizio al cardinale Alessandro] non se ne andrà di sua spontanea volontà, così che anche questo affare non volgerà a buon fine. In ogni caso, il Conte sarà informato di ogni decisione; nel frattempo gli invia una canzone a lui dedicata ['Al Signor Co. Camillo Molza. Che gli uomini per l'ordinario hanno poco credito nella patria loro', poi pubblicata in "Poesie liriche del caualiere don Fulvio Testi all'altezza sereniss.ma del prin.e Alfonso d'Este", Modena, Giuliano Cassiani, 1627]. Gli chiede di farla vedere anche al signor conte Guido Coccapani, che forse gli mostrerà, in cambio, un proprio sonetto.
Fonte o bibliografia Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, p. 21.
Compilatore Ghelfi Laura
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