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Mittente |
Testi Fulvio |
Destinatario |
D'Este Alessandro |
Data |
18/8/1619 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Torino |
Luogo di arrivo |
Modena |
Incipit |
Le povere dimostrazioni della mia servitù verso la persona di Vostra Signoria illustrissima meritano a gran pena |
Contenuto e note |
Testi, professando umiltà, scrive al cardinale Alessandro d'Este che i poveri servizi da lui prestati sono a malapena degni di essere riconosciuti e non certo meritevoli di ringraziamento: non si deve ringraziare un servitore che svolge il proprio dovere. Infatti, se l'affare del signor barone Marzio Coloretti, da lui trattato, è giunto a buon fine non è certo merito delle sue scarse capacità, ma della sua buona fortuna. Il signor principe cardinale [Maurizio di Savoia] si è mostrato tanto disponibile nei confronti del signor Coloretti, quanto disgustato dall'improvvisa partenza del signor Alessandro Riva. Direbbe di più ma, dal momento che Riva lo considera la causa della sua irritazione, non aggiunge altro per non destare sospetto, sperando che il cardinal Alessandro venga comunque informato sulla faccenda. Prega il cardinale di credere che la sua devozione per la casa d'Este non muterà mai: egli l'ha "succhiata col latte" ed ereditata dal padre che è tra, se non i migliori, i più vecchi e riverenti servitori della casata estense. Conclude congedandosi e aggiungendo che il signor Roberto Fontani provvederà a fornire ulteriori informazioni sull'accaduto. |
Fonte o bibliografia |
Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, pp. 13 |
Compilatore |
Ghelfi Laura |
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