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Mittente |
Testi Fulvio |
Destinatario |
Masetti Fabio |
Data |
27/6/1618 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Modena |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Io non sono molto pratico delle cose di Roma e non ne posso discorrere se non per bocca d'altri |
Contenuto e note |
Testi scrive a Masetti di non conoscere in prima persona gli affari romani e quindi non sa cosa rispondere alla proposta fattagli da [Michele] Priuli. È ben consapevole che il fratello [Costantino Testi], dovendo prestare servizio "senza incommodo e spesa del padrone", deve basarsi o sui beni presenti o sulla speranza futura. Alcuni cavalieri esperti della corte di Roma l'hanno poi informato sul conto del Priuli: rispettabilissimo signore, ma non è probabile che venga nominato cardinale. Inoltre, i veneziani, come in passato, non sono molto favoriti nelle cariche ecclesiastiche e, se dal passato si può indovianre il futuro, le speranze che le cose cambino sono molto deboli. Così Testi esprime la sincera opinione sua, di suo padre [Giulio Testi] e di suo fratello: se possibile preferirebbero cercare una migliore opportunità, nella sicurezza che tale proposta comunque si potrà ritrovare anche in seguito. Conclude con i ringraziamenti a Masetti. |
Fonte o bibliografia |
Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, pp. 10-11 |
Compilatore |
Ghelfi Laura |
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