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Mittente |
Testi Fulvio |
Destinatario |
Tiene Ottavio |
Data |
16/4/1614 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Ferrara |
Incipit |
Mi è capitato alle mani l' 'Alceo' di Antonio Ongaro |
Contenuto e note |
Testi scrive al conte Ottavio Tiene che gli è capitato per mano l''Alceo' ['L'Alceo, Favola Pescatoria D'Antonio Ongaro, Fatta Recitare in Ferrara Dall'ill.mo S. Enzo Bentivogli (Bentivoglio) Mentre La Seconda Volta Era Principe Dell'Accademia Degl'Intrepidi, Con Gl'Intramezzi Del Sig. Caualier Batista Guarini. Descritti, E Dichiarati Dall'Arsiccio Accademico Ricreduto. Aggiuntici Appresso Alcuni Discorsi Del Medesimo Arsiccio Sopra Ciascheduno Intramezzo', Ferrara, Baldini, 1614] di Antonio Ongaro, con gli intermezzi di [Battista] Guarini descritti e dichiarati dall' "Arsiccio Accademico Ricreduto" [Ottavio Magnanini]. Testi si prende gioco di quest'ultimo, chiedendo ironicamente al suo interlocutore chi sia questo Accademico, se ferrarese o fiorentino, quale sia la sua età, se compone versi o scrive in prosa, se veste secondo l'uso contemporaneo o indossa una "berretta a tagliere e le calze alla martingalla" come messer Bellincione [Berti], se fu amico di Farinata degli Uberti e di altri "vecchioni" di quell'epoca e se partecipò alla battaglia di Montaperti. Infatti questo accademico parla la lingua del Trecento e deve ringraziare l'editore [Vittorio] Baldino che l'ha resuscitato da morte. [La lettera è edita parzialmente] |
Fonte o bibliografia |
Fulvio Testi, Lettere, a cura di Maria Luisa Doglio, Bari, Laterza, 1967, vol. I, p. 5 |
Compilatore |
Ghelfi Laura |
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