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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Licino Giovan Battista |
Data |
1587 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Io mi vo imaginando che subito che la fama, divolgatrice |
Contenuto e note |
Torquato Tasso racconta a Giovan Battista Licino una sua fantasia, ovvero che, una volta venuto a conoscenza della partenza [per Innsbruck, per cui si veda la lettera num. 842 dell'edizione Guasti, datata 30 giugno 1587 e che inizia "Ho taciuto, come Vostra Signoria mi scrive"] del principe [di Mantova, Vincenzo Gonzaga], andrà a prenderlo con la carrozza di Enea [Tasso] per condurlo a Bergamo, oppure gli fornirà i mezzi necessari a raggiungerla autonomamente. Dichiara, poi, di avere intenzione di dedicarsi alla correzione delle sue opere e che pensa di portarla a termine, con l'eccezione della 'Gerusalemme [Liberata]', entro un mese. Manda i suoi saluti ai "Tassi" [Enea Tasso, Ercole Tasso e Cristoforo Tasso]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 843, III, pp. 219-220. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro I, c. 45r. |
Compilatore |
Fantacci Michela |
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