Mittente Tasso Torquato Destinatario Cataneo Maurizio
Data 12/1586 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Mantova Luogo di arrivo Roma
Incipit A me piace il parer di Vostra Signoria, perché niuna cosa
Contenuto e note Torquato Tasso parla a Maurizio Cataneo della sua condizione a Mantova, dove, sebbene il principe [di Mantova, Vincenzo Gonzaga] si dimostri naturalmente incline alla gentilezza, sente la necessità dell'aiuto degli amici, in particolare di Cristoforo Tasso, a causa delle sue precarie condizioni di salute. Confessa che gli sarebbe utile un servitore da Bergamo e dichiara che scriverà a Cristoforo Tasso affinché gliene procuri uno. Precisa che con l'operazione di completamento e pubblicazione del poema ['Il Floridante'] del padre [Bernardo Tasso] non ha nessuna intenzione di intaccare la sua buona memoria. Esplicita l'intenzione di dedicarsi alla correzione del suo poema ['Gerusalemme Liberata'] quando il miglioramento delle sue condizioni di salute, che spera avvenire grazie all'intervento di Giovan Battista Cavallara, gli permetterà di dedicarvisi. Prevede che questo accadrà durante il periodo di quaresima o di carnevale [dell'anno successivo]. Parla, poi, di [Giovan Battista] Licino, da cui aspettava una visita e un aiuto materiale, poiché a conoscenza dei suoi bisogni e dell'affetto che lo lega a diversi signori bergamaschi, e da cui ha ricevuto, invece, soltanto una lettera. Da parte del destinatario, al contrario, non si aspetta altro che amicizia e raccomandazioni: per il resto, cercherà di affidarsi solamente alle sue forze. Manda i suoi saluti a [Giovan Gerolamo Albani], al patriarca [di Alessandria, Giovan Battista Albani], a [Giovanni Angelo] Papio e a Cipriano [Saracinelli].
Fonte o bibliografia Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 733, III, pp. 120-122. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro I, cc. 42v-43v.
Compilatore Fantacci Michela
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