|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Tasso Cristoforo |
Data |
12/1586 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Io non voglio da Vostra Signoria più di quello |
Contenuto e note |
Torquato Tasso scrive all'abate Cristoforo Tasso, sotto suggerimento di Maurizio [Cataneo], affinché lo raccomandi al principe di Mantova [Vincenzo Gonzaga], sfruttando la sua condizione di gentiluomo. Accetta, inoltre, la sua precedente proposta di intervento nei confronti di [Giovan Battista] Licino per la questione che riguarda i suoi scritti: ammette di non comprendere l'insistenza nel voler copiare le sue rime, cosa a suo avviso inutile. Dichiara di aver bisogno dei suoi libri e di denaro da parte di Giovan Battista [Licino], ma acconsente a pazientare. Manda i saluti alla madre [Pace Grumelli] e ai fratelli, [Enea Tasso e] soprattutto Ercole [Tasso], in modo che Angelo Grillo [in questo momento in viaggio verso Bergamo, per cui si veda la lettera num. 715 dell'edizione Guasti che inizia "Mi spiace che Vostra Signoria arrivi in una città"] possa ricredersi sulla qualità dei rapporti tra loro. Conclude rimarcando l'importanza delle sue raccomandandazioni al principe di Mantova [Vincenzo Gonzaga]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 711, III, pp. 101-103. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro I, cc. 28r-29r. |
Compilatore |
Fantacci Michela |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|