Mittente Tasso Torquato Destinatario Cataneo Maurizio
Data 10/1585 Tipo data Congetturale
Luogo di partenza Ferrara Luogo di arrivo Roma
Incipit Se monsignor Papio si rasserenò leggendo la mia lettera
Contenuto e note Torquato Tasso, in riferimento ad alcune lettere scambiate in precedenza, parla a Maurizio Cataneo della superata infermità del cardinale [Giovan Gerolamo Albani]. Accenna al precedente consiglio del destinatario di conservare buoni rapporti con il cardinale del Mondovì [Vincenzo Lauro] e lo accetta. Ammette di avere la necessità di un aiuto da parte di monsignor [Giovanni] Papio, da ottenere facendo leva sul ricordo dell'ottimo rapporto di questi con suo padre [Bernardo Tasso]. Parla della situazione del nipote, Antonio [Sersale]: una volta ottenuta l'ospitalità del Principe di Mantova [Vincenzo Gonzaga] senza però retribuzione, pensa di passare ai servigi di un altro signore, sempre interno alla famiglia Gonzaga [probabilmente Ferrante Gonzaga, Principe di Molfetta come in Appendice alle opere in prosa di Torquato Tasso, a cura di A. Solerti, Firenze, Le Monnier, 1892, p. 401 e in Lettere, ed. Guasti, II, p. 230]. Spera che il Principe di Molfetta [Ferrante Gonzaga] voglia accogliere l'altro suo nipote, Alessandro [Sersale] e spera, per questo, di riuscire a parlargli presto. Passa poi a parlare delle sue lettere, per le quali decide di mantenere la forma naturale, senza abbellimenti, e accenna all'esaltazione di Scipione Gonzaga. Chiede, infine, di mostrare il sonetto [probabilmente allegato alla lettera] a [Giovan Gerolamo Albani].
Fonte o bibliografia Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 426, II, pp. 428-29. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro I, cc. 2v-3v.
Compilatore Fantacci Michela
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