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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Cataneo Maurizio |
Data |
10/1587 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Il consiglio di Vostra Signoria sarebbe assai buono |
Contenuto e note |
Torquato Tasso rifiuta il consiglio di Maurizio Cataneo [di fermarsi a Mantova e attendere la licenza del duca Alfonso II d'Este] a causa della sua pessima salute, che potrebbe migliorare solo cercandola "in alcun altra parte". Afferma che se "gli amici e la fortuna" non lo tradissero, potrebbe dimostrare come spostarsi migliorerebbe la sua salute, ma ammette di temere che "la patria" [Bergamo] non lo supporti. Perciò chiede aiuto a Cataneo e al "patriarca d'Alessandria" [Giovanni Battista Albani] come pegno per la sofferenza dei passati anni; e chiede di essere raccomandato a Gonzaga [Scipione], informandolo della sua febbre di quattro notti. Afferma di attendere ancora notizie da Giorgio [Alario]. Chiude con la speranza che, come un'apparizione ex machina in una scena teatrale, arrivi per portarlo in salvo "un cocchio o una carroccia". |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 902, III, pp. 264-265. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 105v-106r. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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