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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Grassi Pietro |
Data |
8/1588 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Mi spiace di dar tanto fastidio a Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Torquato Tasso, scusandosi per il disturbo arrecato, chiede a Pietro Grassi di adempiere alla richiesta quanto prima. Afferma di essere andato a Napoli solo per la "lite" [processo per il recupero dell'eredità materna e paterna] che non ha ancora iniziato; ma per evitare che le sue scritture [tra cui rime, 'Il Forno overo de la nobiltà', 'De la Dignità', i 'Discorsi del poema eroico'] si perdano, resterà a Napoli "fino a la fiera di Salerno". Esprime il desiderio di avere la copia delle sue "composizioni", per poterle stampare e presentare in occasione della fiera, ricordando che durante la "fiera di Bergamo" [che si svolgeva nella città dal 22 agosto al 4 settembre] dell'anno precedente [1587] non furono presentate tutte. Ringraziando Pietro Grassi per le offerte di protezione sue e della sua famiglia, Tasso declina per il momento, poiché desidera prima guadagnarsi qualche ricchezza, necessaria per godere degli ozi letterari. Chiude la lettera ringraziandolo per l'invio "de le due stanze" [della "canzone di Barbara", 'Cantar non posso, e d'operar pavento', 'Rime', n. 1220 (per cui la lettera n. 1000 dell'edizione Guasti, "Mi spiace d'aspettar tanti mesi le mie scritture")]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 1002, IV, pp. 85-86. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, c. 101r. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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