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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
de' Mori Ascanio Pipino |
Data |
9/1586 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Mantova |
Incipit |
Perché Vostra Signoria è così cortese, che non vuol |
Contenuto e note |
Torquato Tasso chiede al gentile Ascanio de' Mori di risolvere velocemente e definitivamente "il negozio de' libri" [per cui le lettere dell'edizione Guasti n. 632 ,"Ne l'ultimo sonetto ch'io ho mandato a Vostra Signoria"; e n. 643 "Ringrazio Vostra Signoria de l'officio che fa per me"], essendo lui l'unico a poterlo fare facilmente. Tasso si dispiace che il "gentiluomo" non voglia pagato il libro che gli ha prestato [Olao Magno, 'Historia de gentibus septentrionalibus'], visto che neppure prende "volentieri sonetti in cambio". Conferma che pagherà il libro appena lo avrà da de' Mori, e con l'aiuto di altri amici cercherà di avere il libro e ricompensare "questo gentiluomo". |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 645, III, pp. 37-38. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, c. 96r. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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