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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
de' Mori Ascanio Pipino |
Data |
9/1586 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Mantova |
Incipit |
Il vino di Vostra Signoria m'è paruto salato |
Contenuto e note |
Torquato Tasso informa Ascanio de' Mori che il suo vino gli "è paruto salato", ma potrà solo "accomodare" il proprio gusto al vino, essendo impossibile il contrario. Sapendo che il medico "del signor governatore di Milano" [Carlo d'Aragona Tagliavia, governatore di Milano] è a Mantova, Tasso chiede ad Ascanio di ottenere per lui una visita medica. Accusa "un umor maninconico" come prima causa della propria malattia, e si confessa "ambizioso; ma a ragione", visto che i difetti sono moderati dalla "ragione". Tasso ammette di non poter vivere in città dove i nobili non gli concedano di stare a corte o almeno di partecipare come loro pari alle "esteriori demonstrazioni" che si svolgono nella corte. Nonostante questa convinzione, qualora venisse chiamato risponderebbe "volentieri". Confessa a de' Mori di aver mangiato poco a cena, e che gradirebbe finire di cenare con lui. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 650, III, p. 41. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, c. 95v. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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