|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Gonzaga Ferrante |
Data |
10/1587 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
|
Incipit |
A pena mi fu detto dal signor principe di Mantova |
Contenuto e note |
Torquato Tasso spiega a Ferrante Gonzaga, principe di Molfetta, di non essere andato da lui a Sassuolo il giorno che il principe di Mantova [Vincenzo Gonzaga] gli aveva comunicato l'invito perché ammalatosi; ma ora vorrebbe che Ferrante lo aiutasse a raggiungerlo prima di un peggiorare della malattia. Afferma che così potrebbe anche dirigersi a Roma con "Livio Roveia" [Livio Rovellio da Salò] appena ripreso. Chiede insistentemente a Ferrante di farlo venire a prendere a Mantova o al monastero di San Benedetto [a Mantova], dove spera di andare per "due o tre giorni" con il permesso dell'abate [Prospero Ghisolfi]. [Solerti (Appendice alle opere in prosa di T. Tasso, Firenze, successori Le Monnier, 1892, p. 87) corregge il destinatario in Marco Pio di Savoia, signore di Sassuolo]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 907, III, p. 268. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, c. 69v. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|