Mittente Tasso Torquato Destinatario Ippoliti Annibale
Data 11/1586 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Mantova Luogo di arrivo Mantova
Incipit Un mio sonetto, e mille preghiere di Vostra Signoria
Contenuto e note Torquato Tasso chiede ad Annibale Ippoliti di intercedere per lui attraverso un proprio sonetto presso il duca [Alfonso II d'Este, duca di Ferrara] e il principe [Vincenzo Gonzaga, principe di Mantova]. Afferma di fornirgli un solo sonetto per lasciar esprimere la sua cortesia; si confessa molto impegnato nella scrittura della tragedia ['Re Torrismondo'], aiutato da due copie dell'opera di Sofocle, ma privo di Euripide: per cui Tasso riconosce che il "cambio de le cose" permette di ottenere ciò che manca scambiandolo con ciò che è in più. Chiude salutando l'Ippoliti e i suoi "compagni".
Fonte o bibliografia Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 693, III, pp. 86-87. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 67v-68r.
Compilatore Olivadese Elisabetta
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