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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Ippoliti Annibale |
Data |
10/1586 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Mantova |
Incipit |
Potea pur far di meno questo buon vescovo di morire |
Contenuto e note |
Torquato Tasso si dispiace con Annibale Ippoliti per la notizia avuta da Scipione Gonzaga della morte del "vescovo", che conobbe "per fama". Affermando di essere occupato a concludere alcuni "negozi", chiede una settimana di tempo per inviare a Ippoliti i due sonetti promessi, e gli chiede di essere esempio di cortesia per gli altri richiedenti. Afferma di aver immediato bisogno delle opere in latino di Seneca e di Euripide, che restituirebbe velocemente, chiedendoli anche "a chi nel legger cerca la minor fatica". Chiude poi salutando Ippoliti e il principe [Vincenzo Gonzaga, principe di Mantova]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 668, III, pp. 67-68. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 65v-66r. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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