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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Grillo Angelo |
Data |
1588 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Io porto meco in tutte le parti le mie sollecitudini e le noie |
Contenuto e note |
Torquato Tasso, attribuendo a diverse e molte difficoltà il ritardo nel rispondere alle lettere, confessa però di non poter tardare a rispondere e ringraziare don Angelo Grillo. Conferma il recapito del "pezzo di unicorno" [per cui la lettera n. 961 dell'edizione Guasti, "Scrissi a Vostra Paternità l'altra settimana", del 3 marzo 1588], ma aggiunge di esserne ora infelicemente privo, o perché altri furtivamente glielo hanno sottratto, o meno probabilmente perché perduto. Accogliendo volentieri i saluti di Alessandro e Livia Spinola, chiede a Grillo di potergli inviare qualche "rimedio" simile al pezzo di unicorno perduto. Chiede di poter avere da Licino [Giovan Battista] "quel libro con altre scritture", ma afferma che forse sarà più facile trovare il libro a Roma. Chiude salutando don Angelo e il fratello Paolo [Grillo]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 960, IV, pp. 38-39. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, c. 37r. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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