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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Tasso Cristoforo |
Data |
11/1586 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Intendo che Vostra Signoria è in Venezia |
Contenuto e note |
Torquato Tasso, sapendo che l'abate Cristoforo Tasso è a Venezia, gli chiede di poterlo incontrare nel viaggio di ritorno, per potersi così presentare come "servitore" al principe di Mantova [Vincenzo Gonzaga], anche se una presentazione scritta avrebbe più rilevanza. Evita di parlare della sua salute perché ne ha già scritto a Maurizio [Cataneo], a Licino [Giovan Battista] e all'abate stesso. Ammettendo di non vergognarsi, chiede a Cristoforo di procurargli "sette, o al più di dieci di libri" di cui ha bisogno, già richiesti a Licino [Giovan Battista], che avrebbe dovuto informare l'abate di tale richiesta. Confessa che avrebbe voluto correggere "i dialoghi" ['Il Forno overo de la nobiltà', 'De la Dignità'] prima che Licino [Giovan Battista] li stampasse. Assicura che comunque continuerà ad avere il "risguardo" dovuto, e si raccomanda a Cristofo e ai fratelli [Flaminio Tasso, Ercole Tasso, Enea Tasso]. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 680, III, pp. 77-78. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 33r-33v. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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