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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Tasso Ercole |
Data |
9/1587 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Mantova |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Piaccia a Dio che le parole di Vostra Signoria abbiano effetto |
Contenuto e note |
Torquato Tasso spera che quanto augurato da Ercole Tasso avvenga nell'ordine inverso, per cui una volta che il principe [Vincenzo Gonzaga, principe di Mantova] "avrà rimirate le sue cose", conceda a Tasso di ottenere la propria quiete [con la licenza di andare a Bergamo]. Afferma che la "grazia" del principe [Vincenzo Gonzaga] e l'adempimento del "favore" chiesto a Ercole sono necessari per vivere a Bergamo senza gravare economicamente su Ercole stesso. Lo ringrazia dell'invio della tragedia ['Re Torrismondo'] che leggerà al principe [Vincenzo Gonzaga], sperando che questo imiti le virtù di Ciro, ispirandosi alla lettura di Senofonte ['Ciropedia']. Chiedendo di essere raccomandandato ai fratelli [Flaminio Tasso, Cristoforo Tasso, Enea Tasso] e al nipote Giovan Gerolamo [Tasso, figlio di Enea Tasso] di Ercole, conclude affermando di essere dispiaciuto che la tragedia ['Il re Torrismondo'] sia stampata anche fuori Bergamo. |
Fonte o bibliografia |
Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 896, III, pp. 260-261. Delle Lettere Familiari del Sig. Torquato Tasso, Bergamo, Comino Ventura e Compagni, 1588, libro II, cc. 30v-31r. |
Compilatore |
Olivadese Elisabetta |
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