Mittente Tasso Torquato Destinatario Scalabrini (Scalabrino) Luca
Data 28/2/1576 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Ferrara Luogo di arrivo Roma
Incipit Poiché questi revisori tardano tanto, non ne farò altro col Mei
Contenuto e note Torquato Tasso, lamentandosi con Luca Scalabrini (Scalabrino) del ritardo dei revisori [Flaminio de' Nobili, Silvio Antoniano, Sperone Speroni, Pietro degli Angeli detto il Bargeo], afferma che scriverà a Mei [Girolamo] solo una "lettera di cerimonia". Chiede che i "primi tredici canti" [della 'Gerusalemme liberata'] gli siano inviati al più presto "compartiti in più fascetti", "involti in carta pecora", ed "uno per ordinario". Nel mentre deciderà se mostrare gli altri canti a Sperone [Speroni]. Affermando di aver ricevuto "favori" dal duca [Alfonso II d'Este, duca di Ferrara] in lode di due sonetti, scritto uno ['Rime', n. 550, 'Donna, per cui trionfa amore e regna'] "per la contessa di Sala" [Barbara Sanseverino], e l'altro ['Rime', n. 549, 'Quel labbro che le rose han colorito'] "alla figliastra" [Thiene Leonora Sanvitale, contessa di Scandiano], scrive di non volerli inviare perchè insicuro della loro qualità; sebbene sia cosciente che, avendoli letti a Maddalò [Ercole Fucci-Maddalò], saranno ormai diffusi e conosciuti. Nel poscritto scrive di temere che Scalabrino non possa "fare in pochi giorni" la "tavola" richiesta. [Il poscritto è assente nella stampa Gamba (Lettere di Torquato Tasso a Luca Scalabrino ora per la prima volta pubblicate da Bartolommeo Gamba, Venezia, Alvisopoli, 1833)].
Fonte o bibliografia Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), cc. 84r-84v. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 55, I, pp. 133.
Compilatore Elisabetta Olivadese
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