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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Scalabrini (Scalabrino) Luca |
Data |
1576 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
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Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
L'Ariosto vi mandò una mia canzona come sua |
Contenuto e note |
Torquato Tasso informa Luca Scalabrini (Scalabrino) di essere il vero autore della canzone ['Rime', n. 369, 'O con le Grazie eletta e con gli Amori'] inviatagli come propria da Ariosto [Orazio] dimenticando anche un verso [v. 75 "Perchè di tanto onor te stessa prive?"], integrato da Tasso nella lettera insieme ad altre correzioni [per il v. 33 e il v. 47] da sottoporre al giudizio del Signore [Sperone Speroni], a cui Tasso vuole che Scalabrini mostri la canzone. Chiede a Scalabrini di informare Sperone [Speroni] di aver ritrovato una sua lettera a Consandolo, dov'è stato undici giorni insieme a Leonora d'Este, e che gli risponderà con "quest'altro ordinario". Sospettando che Scalabrini non sia davvero malato, Tasso gli chiede di informarlo "se 'l vecchio è morto o vivo". Afferma poi che "il poema ['Gerusalemme liberata'] dorme", e nel mentre studia "istorie continuamente" e ha chiarito i "cento tradimenti" di Brunello [Ascanio Giraldini, secondo Guasti; Antonio Virginio Brunelli, secondo Solerti]. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), c. 81v. Le lettere di Torquato Tasso, a cura di C. Guasti, Firenze, Le Monnier, 1852-55, num. 81, I, pp. 197-198. |
Compilatore |
Elisabetta Olivadese |
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