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Mittente |
Tasso Torquato |
Destinatario |
Veterano Giulio |
Data |
3/11/1590 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Pesaro |
Incipit |
Non ardisco di scrivire più al Signor Duca di Urbino, se non in versi |
Contenuto e note |
Torquato Tasso comunica a Giulio Veterani la decisione di rivolgersi al duca d’Urbino [Francesco Maria II Della Rovere] solo “in versi”, temendo che le lettere lo abbiano “soverchiamente noiato”. Sente il dovere di scrivergli “qualche canzone”, seppur in ritardo, essendo occupato con la ‘Gerusalemme [conquistata’]; necessita di una sua raccomandazione da inoltrare al viceré [di Napoli, Giovanni di Zunica, Juan de Zuñiga; in riferimento alle pratiche per il recupero della dote materna], e spera che possa essere mandata presto, perché le dilazioni sono “tutte negazioni”. Conclude ribadendo il bisogno di “qualche centinaio di scudi”, perché la dote materna non gli è accessibile senza la riuscita di “questa benedetta lite”. |
Fonte o bibliografia |
Bergamo, Civica Biblioteca 'Angelo Mai', Cassaforte 6 15 (Codice Falconieri), c. 56r. Lettere inedite e disperse di T. Tasso in Vita di Torquato Tasso, a cura di Angelo Solerti, Torino-Roma, Loescher, 1895, vol. II, num. 97, p. 60. |
Compilatore |
Liguori Marianna |
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